INTELLIGENZA ARTIFICIALE, L'INDAGINE SWG PER GILDA INSEGNANTI

Secondo il sondaggio condotto da SWG per la Gilda degli Insegnanti, un terzo dei docenti afferma di avere dimestichezza con l'IA e il 19% di averla sperimentata sul lavoro

06 Febbraio 2024

Secondo il sondaggio condotto da SWG per la Gilda degli Insegnanti sull’approccio all’innovazione tecnologica, un terzo dei docenti afferma di avere dimestichezza con l’IA e il 19% di averla sperimentata sul lavoro.

La maggior parte degli insegnanti ovvero il 69%, sa di cosa si tratta. Nello specifico, il 31% conosce la materia perché rivela di averla provata, dato che sale al 37% tra gli uomini e al 35% tra i docenti dal profilo tecnico-scientifico. Mentre il 38% sa bene di cosa si tratta ma dice di non averla mai utilizzata, il restante 29% ne ha solo sentito parlare, senza approfondire; solo il 2% si ritiene totalmente estraneo all’argomento.  

Sull’utilizzo dell’IA da parte del corpo docente, domanda alla quale erano possibili più risposte, tante quante gli utilizzi fatti da ciascun insegnante, il 38% di chi l’ha sperimentata ha dichiarato di averne usufruito solo per un uso personale e non professionale. La maggioranza, invece, dice di averla utilizzata per almeno una delle seguenti attività: preparazione delle lezioni e per il materiale didattico (45%), supporto dell’attività didattica, in aula (36%) e correzione di compiti per casa, verifiche ed esami (12%).

Per quanto riguarda l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole, il campione oggetto d’esame risulta diviso quasi a metà. Il 52%, per la maggior parte over 55, si ritiene contrario, di cui il 18% la considera una deriva da evitare ad ogni costo mentre per il 34% sarebbe meglio aspettare per capire cosa fare. D’altra parte il 48%, per la maggior parte under 35, ha un approccio positivo di fronte all’introduzione dell’IA a scuola; di questi il 43% è favorevole, a patto che si proceda molto gradualmente e il 5%, del tutto favorevole, sostiene che andrebbe assolutamente incentivata.

Per quanto riguarda gli ambiti di applicazione dell’IA a scuola, la maggioranza relativa degli insegnanti la ritiene utile per la burocrazia scolastica (44%), per i programmi e i materiali didattici (41%) e per la formazione dei docenti (37%), ambiti d’applicazione nei quali le opportunità superano i rischi. Cambiano le percentuali e si evidenziano più rischi che opportunità nello specifico per il 47% sull’introduzione dell’Intelligenza Artificiale per l’insegnamento in aula, per il 55% per il rapporto tra scuola e famiglia e per il 63% per lo svolgimento dei compiti a casa.

Quale impatto avrà l’avvento dell’Intelligenza Artificiale sulla professione dell’insegnante? Per oltre la metà, è convinta che l’IA possa valorizzarla, si tratta del 56%, dato che sale al 66% tra gli under 35. Per il 29%, invece, con una maggior incidenza tra i docenti di liceo, è motivo di minaccia e preoccupazione.

In generale, l’Intelligenza Artificiale aprirebbe all’introduzione di tecnologie innovative nella scuola e nel mondo dell’Istruzione, come l’apprendimento o la realtà virtuale. Il sondaggio, sulla base delle opinioni dei docenti, ha rilevato una divisione quasi netta, individuando più apertura alle elementari rispetto agli Istituti di scuola secondaria. Per il 43% l’introduzione di e-learning e metaversi indebolirebbe l’esperienza educativa degli studenti; per il 50% la potenzierebbe.

 

"Il sondaggio SWG conferma che l'intelligenza artificiale è una rivoluzione che sta cambiando il mondo e che non può essere ignorata dal sistema scolastico. Tuttavia, c'è ancora una forte divisione tra favorevoli e contrari all'introduzione dell'IA nelle scuole. Questa divisione è legata principalmente al gap generazionale: i docenti più giovani sono più propensi a vedere l'IA come un'opportunità, mentre i più anziani sono più preoccupati per i rischi che potrebbe comportare”.

E’ il commento di Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale, che aggiunge – “Noi della Gilda degli Insegnanti siamo convinti che l'IA possa essere uno strumento prezioso per la scuola, ma che sia necessario utilizzarla in modo consapevole e responsabile. Tuttavia - conclude Di Meglio - è importante che il ruolo dell'insegnante, protagonista del processo educativo, non venga sminuito o addirittura sostituito”.

 

NOTA METODOLOGICA

L’indagine quantitativa ha somministrato il questionario ad un campione estratto casualmente a partire da uno più ampio, stratificato di soggetti maggiorenni residenti in Italia, con quote per genere, fascia d’età e macro-area di residenza. I metodi utilizzati per l’individuazione delle unità finali sono di tipo casuale, come per i campioni probabilistici. I dati riferiti alle 600 interviste ad insegnanti, sono stati in seguito ponderati per genere, età, zona e tipologia di scuola secondo i più recenti dati forniti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (2023), al fine di garantirne la rappresentatività per gli stessi parametri rispetto alla popolazione di riferimento.


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