SCUOLA, TAR SU SOSTEGNO, GILDA: NON E’ STATO CAPITO SENSO DEL NOSTRO RICORSO. COSI’ SI PARALIZZANO LE NOMINE
Il commento del coordinatore nazionale sulla sentenza del Tar
26 Maggio 2025
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“Riteniamo che le sentenze si rispettino ma probabilmente non è stato capito il senso del ricorso che abbiamo presentato”. E’ quanto afferma il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana, sulla decisione del tribunale del Tar di respingere l’istanza cautelare presentata contro il decreto ministeriale 32/2025 che lascia alle famiglie la decisione di confermare o meno il docente di sostegno.
“Siamo convinti – continua Castellana – che la continuità didattica deve essere garantita ma non in questo modo. Se si procederà con questa misura, che prevede la richiesta di conferma del docente da parte della famiglia, la questione non sarà risolta, al contrario, avremo problemi di contenziosi e di un carico burocratico maggiore per le scuole e uffici scolastici, paralizzando in alcuni casi le nomine, dal momento che la scuola si regge solo sui docenti non di ruolo”.
La Gilda degli Insegnanti lo afferma da mesi: “La continuità didattica – dichiara Castellana - si garantisce solo trasformando i posti in deroga in posti in organico di diritto, e successivamente stabilizzandoli. Valuteremo comunque – chiosa – di tutelare caso per caso i docenti che verranno danneggiati”.
Così in una nota la Gilda degli Insegnanti